La certezza del recupero
Roma, 17 dicembre 2014

Guido Chiaretti, Presidente Sesta Opera San Fedele, ha partecipato alla conferenza stampa organizzata da “La Certezza del recupero”, nella sala stampa di Montecitorio. Modera il senatore Edoardo Patriarca, Presidente del CNV.

RELATORI:
Edoardo Patriarca
 Presidente Centro Nazionale per il Volontariato
Giulio Sensi Fondazione Volontariato e Partecipazione
Guido Chiaretti Presidente Sesta Opera S.Fedele Onlus
Don Sandro Spriano Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia
Giorgio Pieri Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII

Rassegna stampa:

  • ANSA
    Carceri: con misure alternative risparmio 210 mln, ricerca
    Poco piu’ di 30mila persone scontano pena fuori dal carcere (ANSA) – ROMA, 17 DIC – I detenuti nelle carceri italiane sono 54.428, il 10,4% in più rispetto alla capienza. Il sistema carcerario ogni anno costa quasi 3 miliardi di euro. Ma se investissimo sulle misure alterative alla pena potremmo ottenere un risparmio crescente: inserendo nelle realtà di accoglienza 10 mila detenuti si registrerebbe un risparmio di oltre 210 milioni l’anno. E’ quanto emerge da una ricerca condotta dal Centro nazionale per il volontariato (Cnv) e dalla Fondazione volontariato e partecipazione (Fvp), presentata oggi alla Camera in occasione dell’evento ”#LaCertezzaDelRecupero. I costi del carcere e il valore delle misure alternative”. L’ultima stima sui costi della detenzione risale al 2013 e restituisce un costo medio giornaliero a detenuto (al netto delle spese sanitarie) pari a 123,78 euro. Trasferire alla pena alternativa 10 mila detenuti consentirebbe un risparmio per l’intero sistema di 577 mila euro al giorno, cioé oltre 210 milioni l’anno. Sono 31.045 i condannati o imputati che scontano o attendono la pena attraverso misure alternative al carcere, lavoro di pubblica utilità, misure di sicurezza, sanzioni sostitutive e messa alla prova nei servizi sociali. Quasi 20 mila di loro si trovano in affidamento in prova al servizio sociale, in semi-libertà o in detenzione domiciliare. Nel mondo carcerario operano 274 organizzazioni del terzo settore, ma sono ben 8.471 quelle che si dichiarano disponibili ad accogliere detenuti o ex detenuti per il reinserimento o il recupero. ”Il nostro impegno a favore delle misure alternative alla pena continua” ha detto il presidente del Cnv e deputato Pd Edoardo Patriarca, a nome del gruppo di lavoro ‘La certezza del recupero’ di cui fanno parte anche Seac, Conferenza nazionale volontariato giustizia, Caritas, Sesta Opera San Fedele di Milano, Padre Nostro di Palermo e Associazione Papa Giovanni XXIII. ”Investendo sulle pene alternative risolveremmo molti problemi – ha aggiunto Patriarca – ad esempio il sovraffollamento. Ma riusciremmo ad abbattere sia i costi sia la recidiva. Senza considerare le migliaia di posti di lavoro che si andrebbero a creare”. Guido Chiaretti, presidente della Sesta Opera S. Fedele Onlus, ha ricordato che ”i volontari in carcere sono a oggi circa 10 mila. Ma i volontari che lavorano con gli uffici locali per l’esecuzione penale esterna sulle misure alternative sono praticamente inesistenti. I dati vicini allo zero. E’ quindi necessario che il collegamento tra volontariato ed esecuzione penale esterna sia consentito per legge, in tempi brevi”. ”Ci illudiamo che il carcere dia sicurezza, ma non e’ vero – ha sottolineato Giorgio Pieri (Papa Giovanni XXIII) – ogni giorno entrano ed escono dal carcere circa mille detenuti. Per loro la recidiva e’ del 75%. Tra le persone che accogliamo in comunità la percentuale scende fino al 7%. Quindi cosa conviene finanziare? Un uomo recuperato non e’ piu’ pericoloso. Come amava ricordare don Oreste Benzi, dobbiamo passare dalla giustizia vendicativa a quella educativa”. (ANSA).
    AB 17-DIC-14 15:57 NNNN